Piemonte, una delle quattro regioni più importanti al mondo per la produzione di vino.
I vini piemontesi, noti in tutt’Italia, sono di grande eccellenza e abbinabili alle più svariate pietanze locali. Tra i vitigni più famosi spicca sicuramente il Nebbiolo, coltivato anche sulle dolci colline del più grande anfiteatro morenico d’Europa: la Serra Morenica, tra le Province di Biella, Torino e Vercelli.
Ed è proprio qui che inizia la nostra storia: a Roppolo, nei terreni tra il lago di Viverone e il più piccolo Lago di Bertignano in un tour enologico che porta dai vitigni a bacca nera di Nebbiolo ai vitigni a bacca bianca di Erbaluce: un cammino sino alla meta della degustazione di vini genuini, che rispecchiano al palato ciò che percepisce l’olfatto.
Sebbene in questi terreni venga coltivato il vitigno del Nebbiolo, l’autoctono piemontese per antonomasia, il vitigno più coltivato della zona è in realtà l’Erbaluce, estremamente duttile e versatile, adatto a produrre una gamma di vini molto diversi tra di loro. Si può infatti spaziare dagli spumanti a metodo classico sino ai passiti, passando per i vini fermi e le vendemmie tardive.
Il suo nome pare derivi dall’espressione latina “Alba Lux” e sulle sue misteriose origini sono state create fantasiose leggende, che ancora fanno parte della cultura e della tradizione popolare di queste terre.
Si assaporeranno, quindi, a 360 gradi le bellezze sia paesaggistiche che enologiche di questo territorio. Circondati da campi coltivati e vigneti, incontriamo l’azienda vinicola Pastoris, attiva da tre generazioni.
Vinicoltori dal 1900, hanno fatto la svolta quando negli anni ’70 Massimo ha prodotto le prime bottiglie.
Nel 1963 arrivano in Italia le denominazioni (doc e docg), soprattutto toscane e piemontesi, le delimitazioni delle aree vinicole, la produzione massima per ettaro e gli svariati controlli di legge: dall’idea di vino da alimento si passa a quella di vino d’eccellezza.
Grazie ad una filosofia di produzione incentrata sulla coltivazione e la valorizzazione del territorio, la famiglia Pastoris ha perseguito negli anni il progetto di portare a Roppolo non solo dei vini biologici di qualità, ma un’etica vinicola molto strutturata, che non utilizza antibiotici, ma sfrutta la mineralità e il nutrimento del terreno.
”Non produciamo biologico per un fattore di marketing, per questo non lo esponiamo nelle nostre etichette, bensì perchè ci crediamo. Nutriamo al meglio le nostre vigne, e loro ci ripagano del nostro impegno. ” – racconta Eugenio, figlio di Massimo – ”Io produco vino a Viverone e sono orgoglioso di produrlo qui. Non cambierei terreno per nulla al mondo. Il mio vino dev’essere espressione di questo.”
Sappiamo che l’agricoltura biologica richiede molta più attenzione e dedizione, e ha dei costi più elevati: comprare e utilizzare prodotti biologici, come l’olio di arancio, per la difesa della vite, costa circa 4 volte tanto rispetto ai più comuni prodotti chimici. Si deduce quindi che il vinicoltore biologico supporta una rete che va ben oltre l’etichetta: in un mondo che sempre di più va incontro a grandi mutamenti (un esempio è il cambiamento climatico), un dibattito che dovrebbe essere fondamentale nell’agricoltura di questi anni è il rispetto per la natura e di tutto il suo ecosistema.
Troviamo quindi due grandi ambizioni: il rispetto della natura volto ad una produzione ottimale del vino e una grande volontà di valorizzazione territoriale.
Grazie a tour guidati con un minimo di due persone ed un massimo di cinque si potrànno seguire i passaggi che portano dalla pianta alla bottiglia.
Lunghe macerazioni, invecchiamenti in botti di legno ed infine il riposo in bottiglia: sono questi i lavori che vengono svolti nella loro cantina per esaltare al meglio i loro vini.
Tutto questo in una romantica cornice naturale, in terre piene di storia, dove il visitatore verrà accompagnato da racconti, spiegazioni più e meno tecniche, in una degustazione a tutto tondo: del vino e del territorio.
L’itinerario che proponiamo tocca alcuni dei terreni e la sede dell’azienda agricola Pastoris, e nel contempo conduce alla scoperta del centro storico e del castello di Roppolo, del bellissimo anfiteatro panoramico del Belvedere di Bertignano e del Ricetto di Viverone. È un anello di 6,1 km con minimi dislivelli che può essere percorso da chiunque in due ore di tranquillo cammino.
I campi della famiglia Pastoris sono:
Per percorrere l’itinerario si può scaricare la traccia gpx cliccando sul tasto ‘scarica traccia’ a inizio articolo.
Durante il nostro cammino abbiamo incontrato il giovane vignaiolo Eugenio Pastoris che ci ha portato alla scoperta dei loro vini. Guarda il video!