Lungo circa 40 km, il “Buon Cammino 4” collega la campagna santhiatese con l’area collinare, con un percorso molto vario, alternando differenti e gradevoli paesaggi agricoli e fitte aree boschive. Rappresenta l’anello di congiunzione tra i Percorsi del Buon Cammino tipicamente collinari (1, 2 e 3) e quelli propriamente pianeggianti (5, 6 e 7).
Si parte da Santhià, percorrendo Corso Nuova Italia, svoltando quindi su Via Alice, su una piacevole strada asfaltata che porta rapidamente in periferia. Qui si incontra il grande invaso della “Restituzione”, dove le acque di diversi canali in entrata si mescolano per rimpinguare la portata del Naviglio d’Ivrea.
Numerosi i punti di interesse da segnalare lungo il percorso. Nei pressi di Alice Castello si incontra il Santuario della Madonna della Misericordia. Quindi si entra nel centro di Alice Castello, passando vicino alla Chiesa parrocchiale e al Castello. In via S. Grato l’omonima Chiesetta. Fra Alice Castello e Roppolo, superato un paesaggio di prati e coltivazioni, si incontra il percorso del BC3 e ci si immette in un fitto bosco, attraversato il quale si raggiunge l’ingresso della Polveriera, ora dismessa.
Proseguendo verso Roppolo, lungo la stradina che scende verso Morzano, si ha la parte più panoramica del percorso, con generose vedute sul lago di Viverone, sulle colline moreniche e sulle Alpi canavesane e biellesi. Risaliti in quota e superata la strada statale per Ivrea, si raggiunge Roppolo con la sua settecentesca Chiesa della Vergine del Rosario accanto al poderoso campanile. Da qui fino a Santhià si seguono le indicazioni della Via Francigena (con saltuari richiami del BC4). Si sale verso il Castello, in posizione panoramica, quindi si devia verso il piccolo cimitero per inoltrarsi poi a destra proseguendo fra prati e boschi fino a Cavaglià.
Qui si passa di fronte all’imponente Chiesa parrocchiale di S. Michele (all’interno pregevole coro rococò, pulpito in noce e organo Serassi) e all’ostello dei pellegrini. Usciti dall’abitato, sulla sinistra, presso il cimitero, si scorge la cupola ellittica di Santa Maria del Babilone del 1620, che all’interno conserva una Adorazione dei Magi, notevole gruppo ligneo del tredicesimo secolo. Il percorso si svolge però a destra della statale, lungo una stradina che discende dolcemente verso la pianura e poi attraversa la statale, proseguendo con nuovi saliscendi, punteggiati da diversi cascinotti e agriturismi. Appaiono anche le prime risaie, presto sostituite da prati e coltivazioni cerealicole, sempre seguendo il percorso della Via Francigena fino a Santhià.
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