Nell’archivio della Curia Arcivescovile di Milano si conservano gli Atti della Visita Apostolica di San Carlo Borromeo al Santuario del Trompone: recano la data del 9 ottobre 1584.
Il nome ufficiale della chiesa era Santa Maria delle Grazie di Moncrivello. «Trompone»(nome derivato da un grosso ceppo di castagno scapezzato:in dialetto «trumpa») era il nome della regione dove era sorta la fabbrica della chiesa.
Promotrice della fabbrica fu la Signora Gabriella dei conti di Valperga, moglie di Cesare Majo di Napoli, marchese di Moncrivello. San Carlo ci offre informazioni di prima mano: «Principio di questa divota fabrica fu il miracolo fatto nella persona di Domenica di Millianotto di Cigliano; egli era gobba balbuziente che cascava di male caduco, e ritrovandosi in questo loco, dove non vi era segno di habitatione nè dimora li aparve la gloriosa Vergine in splendore, et fu liberata da dette tre infirmitati l’anno 1562 a dì 26 di giugno… Nell’anno 1562 poiché, a motivo della grazia della suddetta Domenica avvenuta nel luogo in cui ora è costruita la chiesa, concorrevano moltissimi fedeli ad offrire voti e limosine ed ivi vennero raccolte pietre e calce in abbondanza e denaro per l’importo di 40 scudi, Cesare di Napoli Marchese di Moncrivello sporse supplica ed ottenne dalla Santa Sede che colle accennate pietre e colle elemosine che sarebbero affluite anche in seguito, si costruisse una cappella nel suddetto luogo sotto il titolo a lui beneviso, senza obbligo di richiedere la licenza dell’Ordinario del luogo o di qualsiasi altro, senza però recare pregiudizio al alcuno. E che le elemosine ivi erogate venissero applicate alla costruzione e manutenzione della cappella».
Seguono l’autorizzazione a costruire una chiesa, utilizzando le offerte dei fedeli, secondo le disposizioni del marchese di Moncrivello, e la concessione dell’indulgenza plenaria a tutti coloro che, debitamente disposti, visiteranno la chiesa della domenica in Albis, dai primi ai secondi Vespri inclusi. La bolla fu firmata a Roma, presso San Marco, il 31 agosto 1562, nel terzo anno del pontificato di Pio IV. Durante il periodo in cui il Santuario fu retto dai sacerdoti diocesani è da notare l’erezione di un secondo Seminario diocesano. Il Vescovo mons. G.F. Bonomi lo costituì in data 6 febbraio 1585, «eseguendo l’ordine e la volontà espressa a parole del fu Ill.mo e Rev.mo Carlo Borromeo di santa memoria, Cardinale di S. Pressede, Arcivescovo di questa Provincia milanese e Visitatore di questa Diocesi». Nella relazione della Visita pastorale del 1606 si parla del Seminario con verbi al passato, indicando chiaramente l’avvenuta chiusura.
Per interessamento di madama Cristina, madre di Vittorio Amedeo II, il Santuario fu affidato nel 1627 dal Vescovo mons. G. Goria ai Minori Riformati della Provincia di San Tommaso Apostolo in Torino. L’atto definitivo della consegna reca la data del 19 maggio 1628. La prima opera a cui posero mano fu la costruzione del nuovo convento, terminato verso il 1659. Seguì la decorazione della chiesa e l’erezione di una Via Crucis nel prato antistante al Santuario (ora non più presente). Durante il servizio dei Francescani si costruì l’altare maggiore nel 1718, con il legato del marchese C.C.Rovero (Rotario), eseguito dalla vedova Cristina Coardo Del Carretto. Mons. Vittorio Gaetano Costa d’Arigano, Vescovo di Vercelli, consacrò la chiesa il 13 ottobre 1781, dedicandola alla Beata Vergine degli Angeli. Il primo Arcivescovo di Vercelli, mons. G. M. Grimaldi, cedette in usufrutto il convento e la chiesa ai Cistercensi, che avevano dovuto lasciare la Consolata; l’atto fu firmato da don Leandro Siffredi, procuratore generale dell’Ordine, il 17 febbraio 1827. A questo periodo risalgono il restauro del convento (1830-1831), la nuova decorazione della chiesa nel 1838, ad opera di Giuseppe Isella, l’installazione dell’organo nel 1839, regalato dal mons. A. V. L. D’Angennes ed il trasporto del corpo di Santa Afrodite, vergine e martire, nel 1830, con i festeggiamenti del 1853.
Il 10 settembre 1881 mons. C.M. Fissore annunciò alla Diocesi la sua decisione di aprire al Trompone il Seminario Minore. L’ing. Vincenzo Canetti preparò il disegno per i nuovi palazzi del Seminario e don Giovanni Bodo, economo del Seminario di Vercelli, lasciò una cospicua somma per la nuova costruzione. Nel 1885-1886 fu terminato il palazzo ad oriente. Nell’ottobre del 1893, dopo una forzata interruzione dei lavori anche a causa della morte di mons. Fissore, venne inaugurata da mons. C.L. Pampirio il palazzo ad occidente. Dopo aver firmato molte generazioni di sacerdoti, a motivo della crisi vocazionale degli anni che seguirono il Concilio Vaticano II, il Seminario del Trompone fu chiuso nel 1970. Il convento ed i palazzi dell’ex Seminario sono stati affidati in usufrutto ai Silenziosi Operai della Croce, che hanno aperto un Centro residenziale di riabilitazione con corsi professionali per invalidi. Nell’anno 2000, per richiesta della locale ASL, l’attività della casa è rivolta alla riabilitazione extra ospedaliera.
La festa al Santuario si celebra ogni anno la prima domenica dopo Pasqua.