Il castello di Moncrivello, grazie alla sua posizione strategica, ebbe una storia talmente densa di avvenimenti e personaggi, che qui se ne fa solo un breve estratto dei fatti salienti. La sua origine risale verso il Mille e divenne una potente fortezza al centro delle contese tra Guelfi e Ghibellini.
Assegnato da Federico Barbarossa al dominio dell’Episcopato di Vercelli nel 1152, fu conteso dai marchesi del Monferrato, che se ne impadronirono nel 1243. Ritornato sotto l’ egida della chiesa Vercellese nel 1300, fu infeudato ai Fieschi, familiari dei Vescovi, con il suggello dell’investitura papale di Bonifacio IX nel 1394.
Agli albori del ‘400 i moncrivellesi si affrancarono dai Fieschi con una ribellione, per fare solenne atto di dedizione ad Amedeo VIII , e sotto il dominio dei Savoia rimase fino ad Emanuele Filiberto.
In quel periodo l’ illustre duchessa Jolanda, sorella del re di Francia, trasformò l’antica roccaforte di architettura romanica in dimora signorile, arricchendola di elementi rinascimentali, e ne fece la sua residenza prediletta, in cui si spense nel 1478.
La grandiosità e l’amenità di Moncrivello fece sì che i duchi di Savoia ne facessero dono alle consorti, e ne divennero proprietarie, come già Jolanda di Valois, anche Bianca di Monferrato e Beatrice di Portogallo, cognata dell’imperatore Carlo V di Spagna.
Con la seconda metà del ‘500 terminò l’epoca di maggior splendore del castello, in coincidenza con i secoli di guerra tra Francesi e Spagnoli.
Fu elevato a marchesato e ceduto in feudo, da Emanuele Filiberto al valoroso condottiero Cesare de Mayo nel 1565, quindi passò nella proprietà di illustri dinastie nobiliari, tra cui i Lignana, il marchese di Pianezza, il marchese Guido Villa, i Roero.
Fu ancora protagonista nel 1650 di una battaglia quando, grazie alla sua struttura di fortezza, respinse l’attacco degli Spagnoli, impedendo il saccheggio di Moncrivello.
Dal Settecento al Novecento legò le sue sorti ai marchesi del Carretto, illustre famiglia di origine aleramica, subì un incendio all’ inizio dell’ Ottocento che lo danneggiò notevolmente e un periodo di abbandono. Dal 1972 iniziò il capitolo più recente della sua storia grazie alla notevole opera di restauro conservativo da parte del cav. Giovanni De Francisco che rese possibile nel 1996 l’ apertura al pubblico e l’ inserimento nei circuiti regionali di visita ai castelli, nel cui ambito è conosciuto ed apprezzato per la sua particolare vocazione di essere sede di manifestazioni culturali ed artistiche.