Tra i motivi d’interesse all’interno del paese va annoverato un cromlech, vale a dire una sorta di monumento di forma circolare costituito da un insieme di grandi pietre grezze – i cosiddetti “menhir”.
Tale sito, osservabile all’ingresso del paese nei pressi della prima rotonda che s’incontra provenendo dalla Strada Statale n. 142 per Biella, è stato costituito di recente, collocando e spostando antichi massi la cui datazione non è certa: molti menhir sono di epoca neolitica, ma la loro costruzione si protrasse fino all’età del bronzo e anche in epoche più vicine a noi (fino alle soglie del medioevo). Suggestiva è l’ipotesi che si tratti di antichissimi megaliti eretti con lo scopo di essere utilizzati come mire per segnare il sorgere o il tramontare sulla sfera celeste di particolari oggetti astronomici quali il Sole ai solstizi, la Luna ai lunistizi e le principali stelle.
La Soprintendenza per i Beni archeologici del Piemonte ritiene che il complesso megalitico di Cavaglià si riferisca ad un’area sacra preromana; su almeno una decina di pietre si è potuta constatare la presenza di incisioni rupestri (una croce e una coppella probabilmente tardomedioevali), oltre a tracce di lavorazione antica.
I misteriosi Menhir di Cavaglià
La Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo
La Chiesa di San Francesco
L’Oratorio di San Rocco
La Chiesa di Santa Maria di Babilone